Durante il corso di “City Zone Live” ha parlato ai nostri microfoni Andrea Russotto. Una chiacchierata tutt’altro che banale che vi raccontiamo integralmente. Ecco le sue dichiarazioni:
Spero che Catania possa ripartire al meglio ed è giusto che torni nei palcoscenici che la città merita. Se ci sarò anche io ne sarei molto felice, se così non dovesse essere sicuramente ci sarà un tifoso in più ma l’importante è risorgere. Per forza maggiore siamo in vacanza da tempo ormai e questo non mi fa stare bene. Sto seguendo i play-off con molta attenzione, spero che al più presto possa rinascere il Catania anche se per smaltire l’amarezza ci vorrà un bel pò di tempo. Il giorno che a Torre del Grifo abbiamo salutato i tifosi è stato un momento davvero toccante. Un mix di emozioni: la gioia nel vedere tutta quella passione ma anche la tristezza per la fine di un’era e di una storia gloriosa.
Mi rivedo in questo popolo…
A prescindere dall’affetto familiare trovato a Catania, mi rivedo nel popolo etneo. Io sono cresciuto giocando nei campetti della parrocchia o per strada sotto casa, come tanti di noi. Ho sempre vissuto l’ultima mezzora che avevo a disposizione per giocare a pallone prima che facesse buio come la mezzora più bella della mia vita. Ho vissuto tante esperienze nella mia vita ma quella che mi ha dato di più è stata proprio quella di Catania. Il modo di vivere il calcio qui si avvicina molto al mio. Vi faccio un esempio: incontro tantissima gente e quando mi parlano del Catania, nonostante le difficoltà , vedo la luce che brilla negli occhi. In tante persone quella luce mi ricorda gli occhi che avevo io da bambino quando mia mamma mi sgridava per tornare a casa mentre continuavo a giocare per strada. La semplicità di questo popolo e l’amore che ha verso un pallone che rotola rispecchia la genuinità ed il rispetto che ho da sempre per questo sport.
Pronto a ripartire da zero insieme al Catania.
Ripartire da zero nel modo giusto con una società importante attraverso basi solide potrebbe riportare entusiasmo. Se dovesse arrivare una chiamata dal nuovo Catania sarei assolutamente pronto a rivestire la maglia rossazzurra, purtroppo ho vissuto gli anni peggiori di questo club, mi piacerebbe tantissimo poter essere parte integrante della rinascita. Amo questa città , mia moglie è catanese, mio figlio è nato qui, inutile nascondere il mio legame, sarei felicissimo di riportare questo club dove merita. Ripartire dai dilettanti con la fascia da capitano al braccio? Sarebbe il massimo, ne sarei onorato. Voglio diventare una bandiera come Mascara, Biagianti e Izco.
Il rapporto con mister Baldini
Il mister è un grande uomo. Ha lasciato il segno e sappiamo bene quanto sia difficile lasciare il segno a Catania. E’ stato bravissimo soprattutto perché è riuscito ad isolarci dalle vicende extra campo mantenendo sempre altissima la concentrazione sul campo. Ho una grande stima nei suoi confronti, non è vero che ci sono state incomprensioni tra noi. Ovviamente come ogni calciatore avrei voluto giocare tutte le partite ma ho sempre rispettato le sue scelte. Abbiamo avuto un rapporto molto schietto e sincero.
Il legame coi tifosi
La sintonia che si è creata in questa stagione tra noi e la tifoseria non l’avevo mai vissuta, neanche nell’anno che abbiamo sfiorato la promozione lottando tutto il campionato tra il primo ed il secondo posto anche se poi siamo usciti in semifinale play-off. Credo che la gente si sia rivista in noi, la storia di Catania insegna che nelle difficoltà e nelle sofferenze si può rinascere più forte di prima. La voglia di combattere, la voglia di non mollare e di onorare la maglia fino all’ultimo nonostante i momenti difficili hanno portato a questo legame straordinario.
Credo nel destino…
Personalmente ho avuto un percorso calcistico molto particolare, non ho fatto la “gavetta”. A sedici anni ho giocato la serie B svizzera, a diciassette anni ho esordito in Serie A, su di me vi erano delle aspettative importanti che forse non ho saputo gestire e probabilmente non mi sono neanche appoggiato alle persone giuste. Inutile negare che avrei potuto fare di più tuttavia credo molto nel destino e se non avessi fatto questo percorso probabilmente non avrei conosciuto Catania, non avrei conosciuto mia moglie e non sarebbe nato mio figlio per cui mi ritengo soddisfatto pur con la consapevolezza che calcisticamente avrei potuto dare di più. Una partita che se potessi rigiocherei? Sicuramente il derby dello scorso anno contro il Palermo al Massimino. La porta sembrava stregata e non sono riuscito a far gol per questione di centimetri in diverse occasioni. Rigiocherei anche la semifinale play-off col Siena, le lacrime dopo l’infortunio che mi ha costretto a lasciare il campo le ricordo ancora.
Il giocatore più forte con cui ho giocato a Catania?
Ho giocato con tanti professionisti straordinari. Se devo fare un nome dico Ciccio Lodi che per la Lega Pro era un lusso. Tuttavia non posso non pensare ai vari Biagianti, Curiale ed Izco. Per quanto riguardo l’ultima stagione vi dico che a prescindere dalle qualità tecniche, a livello umano Luca Moro è un ragazzo eccezionale, sempre molto disponibile e prevedo un grande futuro per lui. In pochi mesi è passato dall’essere un giocatore come tanti ad un contratto con un club di serie A, non è da tutti. Sono sicuro che darà continuità a quanto fatto a Catania, magari ce lo ritroviamo in Nazionale che di attaccanti come lui ne avrà bisogno. Me lo auguro. I giovani di quest’anno sono stati straordinari, vivere le difficoltà non era facile per loro ma nonostante ciò si sono comportati da professionisti navigati, son sicuro che avranno tantissime richieste nella prossima sessione di mercato.
Ci sono altri ex come te che sarebbero disposti a ripartire dai Dilettanti?
Vivo giornalmente con Mariano Izco, giochiamo a padel quasi tutti i giorni e lui sarebbe pronto a ripartire con la maglia rossazzurra. Sapete quanto ama Catania e lo ha dimostrato negli ultimi anni. Non ho sentito gli altri ma sono sicuro che questa città ha lasciato tanto ad ognuno di loro. Penso che ci siano tanti giocatori disposti a rispondere presente, mi vengono in mente anche i nomi di Ciccio Lodi e Davis Curiale.
Play-off?
La grande sorpresa per me è il Foggia. Una squadra che corre molto con un’idea di gioco importante trascinata da un allenatore ( Zeman ) che conosciamo tutti. Al momento è la rivelazione e non mi meraviglierei se dovesse arrivare fino in fondo. Non saprei individuare la favorita, mi ha fatto una grande impressione il Palermo e non mi aspettavo riuscisse a vincere a Trieste. C’è anche il Cesena che ha vinto a Monopoli e sappiamo quanto è difficile quel campo, ma anche il Pescara se la può giocare. Sono diverse le squadre forti, non so chi è quella da battere ma sicuramente la rivelazione è il Foggia.
Fortemente affascinato dal mondo delle curve e delle tifoserie in generale, fermamente convinto che il giornalismo debba essere assoluto portatore di verità , compreso quello sportivo.