C’è una Catania che sorride, vince ed esulta. Lo fa giocando a calcio, seppur sulla sabbia. Il Catania Beach Soccer ha sollevato al cielo il primo trofeo della stagione su sabbia 2022, aggiudicandosi con merito la Supercoppa Italiana e affacciandosi con rinnovato entusiasmo nell’olimpo del Beach Soccer nazionale, come dimostrato dalla bacheca del club rossazzurro, una delle più rinomate del palcoscenico italiano.
Suo storico condottiero è Giuseppe Bosco, presidente e primo tifoso, intervenuto ieri a CiTyZone LIVE: “Quando arrivano i risultati, le vittorie e le Coppe si è felici, ma tutto è frutto di lavoro, sacrifici e sviluppo. In questi anni abbiamo fatto 25 finali, poi si sa si vince e si perde, ma per me ad ogni modo è un successo. Comunicheremo presto un acquisto importante…Segreti? Non ci sentiamo mai arrivati, cambiano gli interpreti e gli avversari ma noi siamo sempre lì. Nel calcio bisogna avere sempre ambizione e innovazione”
Impossibile non stuzzicare il presidente Bosco sull’argomento Catania Calcio, in vista dei prossimi decisivi giorni i quali daranno idea di quale realtà calcistica verrà a costituirsi ai piedi del vulcano: “Questo silenzio mi fa preoccupare, viste le recenti esperienze – esordisce Bosco – le date per presentarsi alla città erano queste, significa che i tempi non sono maturi. In questo momento, purtroppo, Catania è una polveriera. A livello nazionale, negli ultimi 7 anni, la città è stata sollecitata da continue fesserie e giustamente chi deve venire, ci pensa diecimila volte. Alla Sigi possiamo dire tutto, ma alla fine hanno comunque messo 9 milioni di euro…questo denota che c’è un allarme, la situazione è complicata”
I risultati sono figli di programmazione, Bosco e il suo Catania Beach Soccer ne sono netta testimonianza. Così anche i progetti, e secondo il n°1 rossazzurro del beach si è già in ritardo con la tabella di marcia sul fronte nuova proprietà : “Se ci fosse stato già qualcosa di concreto, avremmo già conosciuto chi avrebbe compilato la manifestazione d’interesse e avrebbe già fatto una prima conferenza stampa. Non si aspetta gli ultimi giorni per la pec. Oggi chi vuole fare calcio agisce, dopo un anno e mezzo di pandemia, chi non ha dieci milioni di euro non può fare calcio a Catania”
“Col Catania non ci si deve giocare, nessuno deve permettersi. Catania è la prima realtà di questa città , dopo Sant’Agata. Io non ho le forze per mantenere il Calcio Catania, ma per la mia città e la maglia rossazzurra sono a disposizione per eventuali progetti. Se avessi le potenzialità per rilanciare il pallone a Catania, lo avrei già fatto” aggiunge Bosco, il quale ha ben chiaro ciò che serve al Catania per rinascere, economicamente e progettualmente.
Visione a lungo termine, prerogative che restringono il campo, aspetto tanto selettivo quanto importante per Giuseppe Bosco: “Se non hai la credibilità e non ti avvali di professionisti, fare utili e dunque, fare calcio, è impossibile. Ovviamente, io spero di sbagliarmi e che domani arrivino 10, 20, 30 manifestazioni d’interesse”.
Innamorato di Sport sin da bambino, tra una vittoria di Michael Schumacher, un attacco lungo linea di Nadal ed un tiro a giro di Alessandro Del Piero, matura col tempo il “vizio†di parlare di calcio e comunicare con passione il suo modo di vedere l’attività agonistica.