Poco calcio e tanta confusione. Una partita avara di emozioni, quella disputata sul campo neutro di Aci Sant’Antonio, tra Acireale e Catania, terminata 0-1 in favore dei rossazzurri. Dopo un primo tempo scialbo, gli etnei conquistano i tre punti nella seconda frazione, grazie ad una prodezza su punizione di Andrea Russotto. Nonostante i disperati tentativi dell’Acireale nel finale di gara, gli uomini di Ferraro difendono il vantaggio e conquistano la quattordicesima vittoria consecutiva.
Qualità assente
Difficile commentare una partita così. Si gioca su un campo ai limiti della regolarità , molto stretto e con un manto erboso scadente. Il risultato è un match in cui regna il caos e nel quale la qualità del Catania viene totalmente soppressa. A farne le spese sono proprio i giocatori più tecnici, come ad esempio Giuseppe Giovinco. Il numero 32, schierato a sorpresa da Ferraro dal primo minuto, disputa una partita anonima. Lo stesso vale anche per volti noti come Palermo, Rizzo e Vitale, solitamente brillanti, ma questa volta risucchiati dalla confusione generale. Impossibile dunque esprimere giudizi sulla prestazione dei singoli.
Sacrificio
Il lavoro del Catania invece, inteso come squadra, è encomiabile. I rossazzurri riescono ad adattarsi alle difficoltà , disputando una partita di alto sacrificio. Attenti in fase difensiva, gli etnei non si fanno prendere dalla frenesia, aspettando il momento giusto per colpire. Il lampo arriva da Russotto e gli uomini di Ferraro si dimostrano maturi e concentrati anche sul finale di gara, resistendo agli assalti disperati della squadra di Ignoffo. Tre punti e record di vittorie consecutive sempre più vicino.
Inadeguatezza
Resta il rammarico della “trasferta” vietata ai sostenitori rossazzurri. Certamente con un campo più all’altezza e un impianto capace di ospitare entrambe le tifoserie, lo spettacolo sarebbe stato diverso. Nessuna ricerca di un colpevole, ma la sfida disputata al comunale di Aci Sant’Antonio rappresenta l’emblema dell’arretratezza del calcio siciliano, specialmente in termini di strutture. La speranza è che la proprietà Pelligra possa portare ad un cambiamento, quanto meno alle pendici dell’Etna.
Studente universitario e giornalista pubblicista.
Dopo aver mosso i primi passi nella redazione di Unica Sport, collaboro ora con la testata “La Tecnica della Scuola”. Amo il calcio e lo sport in generale e sono pronto a mettermi in gioco con la redazione di CityZone.