Questa volta la Coppa tradisce il Catania. Sfortuna, arbitraggio e poca precisione sotto porta non riguardano più solo il campionato rossazzurro. Nel match di andata contro il Rimini, la Dea Bendata volta le spalle al Catania. Due pali, diverse occasioni sciupate e una rete di un Davide Lamesta strabiliante condannano gli etnei a dover tentare la rimonta nei novanta minuti del ritorno al Massiminio.
Arbitraggio insufficente
“Se dicessi cosa non ha funzionato sarebbe la mia ultima partita su una panchina di calcioâ€. L’amarezza e la rabbia di Cristiano Lucarelli nel post gara è lampante. Al tecnico livornese non è certamente piaciuta la direzione di gara. La rete del Rimini è irregolare, dato che l’azione inizia con una plateale gomitata nei confronti di Ivan Kontek. Anche l’espulsione di Roberto Zammarini genera diversi dubbi e rende la prova arbitrale gravemente insufficiente. Domenico Mirabella di Napoli però non può e non deve diventare l’unico alibi per giustificare la sconfitta.
Solita storia
Il Catania sembra ripetere gli stessi errori del campionato: manca il cinismo nelle situazioni decisive. Nei primi venti minuti, con il punteggio ancora 0-0, Rocco Costantino sbaglia clamorosamente davanti alla porta avversaria. Senza voler colpevolizzare il singolo, va sottolineato come certe occasioni non si possano fallire. Manca anche un po’ di qualità , sia sugli esterni che in mezzo al campo. Con il passaggio dal 3-4-1-2 al 4-2-3-1,  il Catania comincia ad essere più imprevedibile, ma sfortunatamente l’espulsione frena gli etnei. Gli uomini di Lucarelli chiudono comunque all’attacco ma non basta.
Elementi positivi
Tra le note lite ci sono Diego Peralta ed Emmanuele Cicerelli. Il numero 19, nella posizione di trequartista, lega perfettamente il gioco tra i reparti. L’ex Foggia è ovunque e con le sue giocate di prima, oltre alla facilità nel saltare l’uomo, lo rendono una spina del fianco per la retroguardia del Rimini. A partita in corso invece subentra Emmanuele Cicerelli. Il numero 30 riesce a dare una scossa al gioco etneo, ormai facilmente leggibili dai padroni di casa. L’ex Salernitana e Reggina sfiora anche la rete del pareggio allo scadere dei novanta minuti, non riuscendo ad evitare la sconfitta del Catania.
Come si riparte?
Certamente la botta è dura, visto che questa semifinale rappresenta un crocevia importante della stagione. Non c’è però ancora nulla di compromesso. Il Catania avrà a disposizione altri novanti minuti per correggere il tiro di fronte al suo meraviglioso pubblico. Se si deve ripartire da qualcosa probabilmente lo si deve fare dai tifosi e dal loro entusiasmo, dimostrato in maniera incondizionata anche a Rimini per i novanta minuti e oltre. Un forza motrice che deve essere da prestazioni convincenti dei rossazzurri anche in campionato. Il match di ritorno è tra più di un mese e il Catania non può pensare di vivere in un limbo fino ad allora. Nulla è ancora compromesso e gli uomini di Lucarelli possono ancora ribaltare, oltre l’1-0 dell’andata, anche l’intera stagione.
Studente universitario e giornalista pubblicista.
Dopo aver mosso i primi passi nella redazione di Unica Sport, collaboro ora con la testata “La Tecnica della Scuola”. Amo il calcio e lo sport in generale e sono pronto a mettermi in gioco con la redazione di CityZone.