Per il Catania è iniziata la prima crisi. Dopo una prestazione incolore contro il Latina, al Romeo Menti i rossazzurri hanno peccato sia nel gioco che nel risultato. La terza sconfitta stagionale subita contro la Juve Stabia ha messo in discussione il progetto Tabbiani e alcune riflessioni sul percorso tecnico intrapreso dalla squadra sono necessarie. Identità e filosofia di gioco sembrano andate perdute, e la situazione si fa sempre più delicata.
La guida tecnica
Una premessa necessaria: non è accettabile giudicare un allenatore dopo soltanto sette partite, specialmente con una squadra completamente rinnovata. Tuttavia, è evidente che i risultati finora ottenuti non fanno onore a mister Tabbiani e ai suoi uomini. Otto punti in sette partite sono insufficienti per una squadra del calibro del Catania. Ciò che desta preoccupazione è la netta e inequivocabile regressione sia in termini di gioco che di produzione offensiva. A differenza delle prime partite, escludendo un possesso sterile della palla, i rossazzurri non riescono più a dominare l’avversario né a creare chiare opportunità da rete. Sette gol in sette partite, di cui quattro segnati in un’unica partita, non rispecchiano affatto un gioco propositivo tanto auspicato dal tecnico e dalla società .
Confusione
Sembra non esserci più una linea chiara nel piano tattico della squadra etnea. Troppo possesso palla (sterile) e corse in avanti senza uno scopo chiaro che hanno esposto inutilmente la squadra al rischio di contropiedi avversari. Tabbiani ha sperimentato tre moduli differenti, provando a dare una scossa: 4-3-3, 3-4-1-2 e 4-2-4; il risultato è rimasto immutato. La squadra ha attaccato lentamente e in modo confuso, riuscendo a tirare in porta solo due volte durante l’intera partita. Questo dato è stato insufficiente sia per competere contro una Juve Stabia capolista, sia per per potere cambiare un situazione che deve essere invertita.
Condizione dei singoli
Alcuni giocatori non stanno rendendo secondo le aspettative. Marcos Curado, ad esempio, ha mostrato evidenti lacune difensive nell’ azione che ha portato al gol subito dai rossazzurri e questa non è stata l’unica disattenzione del numero 2 in questo avvio di stagione. Cosimo Chiricò, tra i migliori nelle prime giornate, ha seguito la tendenza generale della squadra, nella sua regressione, contro la Juve Stabia. La stanchezza potrebbe essere un fattore determinate, dato che il numero 32 non ha saltato una partita fino a questo momento, non avendo un ricambio all’altezza. I numerosi infortuni, in effetti, stanno avendo un impatto significativo sulle rotazioni di ruolo e sulla condizione generale della squadra.
Riflessioni
A questo punto, la società deve riflettere sulle scelte da fare. La squadra è in regressione e, partita dopo partita, il peso di ogni palla o partita sbagliata continuerà a crescere. Un cambio di rotta è necessario: spetta all’allenatore, o alla dirigenza, risollevare le sorti dei rossazzurri. La prossima partita contro il Taranto è sullo sfondo e la squadra di Ezio Capuano si prospetta un avversario impegnativo. Sarà richiesto un Catania radicalmente diverso da quello visto finora.
Credits: Francesco Girone
Studente universitario e giornalista pubblicista.
Dopo aver mosso i primi passi nella redazione di Unica Sport, collaboro ora con la testata “La Tecnica della Scuola”. Amo il calcio e lo sport in generale e sono pronto a mettermi in gioco con la redazione di CityZone.