Oltre a giocare bene bisogna anche saper vincere. Il Catania ha attraversato una serata turbolenta contro un Foggia che ha mostrato più fortuna che merito. Nonostante il dominio in campo e un gioco convincente, il risultato non ha sorriso ai rossazzurri, che si sono trovati ad incassare la seconda sconfitta in campionato. Quattro punti in quattro partite non sono abbastanza per una squadra ambiziosa come quella rossazzura incapace, al momento, di capitalizzare le numerose occasioni create. Sebbene sia solo l’inizio della stagione, i primi malumori cominciano già a manifestarsi sul percorso di Tabbiani e dei suoi ragazzi.
Dominio infruttuoso
Non si può certamente dire che il K.O. sia stato meritato. Il Catania ha costantemente dominato il campo, mettendo in mostra un gioco di qualità . Tuttavia, senza voler avventurarsi nell’alibi della sfortuna, è evidente come ai rossazzurri manchi qualcosa negli ultimi 20 metri. Il passaggio finale, cruciale per mettere in difficoltà le difese avversarie, sembra essere il tallone d’Achille degli etnei. Risultato? Appena due gol segnati nel corso delle prime quattro uscite stagionali.
I cambi che non cambiano
Qualcosa è mancata anche dalla panchina. I rossazzurri sembrano privi delle armi necessarie per cambiare il corso del match. Le riserve del Catania, al momento, non sembrano essere al passo. Cosimo Chiricò spicca come l’unico calciatore in grado di portare imprevedibilità in fase offensiva. Non esiste però, un degno sostituto per il numero 32, vero e proprio pilastro della manovra d’attacco del Catania.
La condizione
Sorgono dubbi sull’efficacia della preparazione atletica. Dopo una partenza sprint nei primi 30 minuti del primo tempo, i rossazzurri hanno mostrato segni di affaticamento. Nel secondo tempo, la squadra è sembrata priva di energia e idee, limitandosi a tentativi e giocate individuali, per mettere il Foggia in difficoltà . Le partite ravvicinate possono essere una spiegazione, ma i rossazzurri devono assolutamente migliorare la loro condizione fisica per competere al massimo livello.
Il tempo e la pazienza
I fischi del Massimino al termine della partita cozzano con l’entusiasmo fin qui dimostrato dalla tifoseria. La piazza di Catania brama la vittoria e il bel gioco sembra un lusso ininfluente in presenza di sconfitte. Tuttavia, è importante ricordare che i rossazzuri si trovano solo all’inizio di un nuovo percorso e il periodo di rodaggio è inevitabile. Vincenzo Grella invoca “tempo” dall’inizio della stagione, ma la pazienza della piazza di Catania non è infinita.
Credits: Francesco Girone
Studente universitario e giornalista pubblicista.
Dopo aver mosso i primi passi nella redazione di Unica Sport, collaboro ora con la testata “La Tecnica della Scuola”. Amo il calcio e lo sport in generale e sono pronto a mettermi in gioco con la redazione di CityZone.