Il Catania ha ribaltato il Rimini e l’intera stagione. In una partita da dentro o fuori, i rossazzurri si sono fatti trovare pronti, rimontando lo svantaggio dell’andata. Di fronte ai 20.000 del Massimino, gli etnei hanno centrato la finale di Coppa Italia, strappando anche, con ogni probabilità , il pass per la fase nazionale dei play off.
Partita perfetta
Il Catania è stato impeccabile. Chiricò e compagni hanno lottato, sofferto e colpito nei momenti giusti. L’approccio alla gara è stato perfetto: gli etnei hanno attaccato con convinzione e determinazione, riuscendo a trovare subito la rete dell’1-0 con Emmanuele Cicerelli. L’intuizione di Lucarelli di schierare un centrocampo a 3 si è rivelata azzeccata. La squadre del tecnico toscano non solo è stata più robusta a centrocampo, ma ha garantito pericolosità e imprevedibilità grazie all’inserimento delle due mezzali.
Leader in mezzo al campo
A centrocampo l’uomo in più è stato Stefano Sturaro. Contro il Rimini il capitano rossazzurro ha preso in mano la squadra. L’ex mediano di Juventus e Genoa si è rivelato fondamentale non solo in fase offensiva, grazie ai suoi inserimenti come nell’azione del vantaggio, ma anche e soprattutto nel momento di maggiore sofferenza. Nei secondi 45 minuti la squadra etnea ha accusato un calo fisico, ma anche grazie al temperamento di Sturaro i rossazzurri non hanno mollato, continuando a lottare su ogni pallone.
L’uomo in più
Nel momento di maggiore difficoltà , il Catania ha tirato fuori il jolly. Alessio Castellini, con un sinistro potente e preciso da fuori area, ha messo all’angolino la rete decisiva del 2-0, mandando in visibilio il pubblico del Cibali. Anche se lui ha negato di essere l’uomo in più – “ nel calcio non ho fatto ancora nullaâ€- , è fuori di dubbio che il numero 27 sia stato sempre al posto giusto al momento giusto. Difensore centrale, esterno di centrocampo, terzino destro e sinistro, il ruolo per Castellini non ha mai fatto la differenza e la qualità non è mai mancata. Adesso sono arrivati anche i goal, quello contro il Rimini è il terzo in tre partite, per un calciatore sul quale il Catania deve necessariamente gettare le basi del proprio futuro
Punto di (ri)partenza
A proposito di prospettive future: Il Catania non può pensare di aver finito qui. Certamente la partita contro il Rimini ha rappresentato il crocevia della stagione. Centrando la finale contro il Padova, che con tutta probabilità terminerà tra le prime tre del Girone A in virtù del vantaggio di 15 punti sulla quarta, i rossazzurri hanno conquistato gli ottavi di finale dei play off ancor prima di disputare la finale di coppa proprio contro i biancoscudati. Attenzione però, anche prima di Rimini gli etnei erano stati capaci di grandi imprese, come lo 0-4 di Benevento o il 2-0 contro la Juve Stabia. L’aspetto da sempre mancante è stato quello relativo alla continuità . Dunque l’accesso alla finale non può e non deve rappresentare un punto di arrivo per gli uomini di Lucarelli, ma la scintilla per far definitivamente ripartire il Catania per un grande finale di stagione.
Credits: Francesco Girone
Studente universitario e giornalista pubblicista.
Dopo aver mosso i primi passi nella redazione di Unica Sport, collaboro ora con la testata “La Tecnica della Scuola”. Amo il calcio e lo sport in generale e sono pronto a mettermi in gioco con la redazione di CityZone.