A Catania inizia una nuova – l’ennesima, si potrebbe dire – settimana di attesa. È prevista per venerdì 4 marzo la vendita telematica con gara asincrona del ramo d’azienda calcistico della fallita Calcio Catania S.p.A. La speranza della piazza etnea è che questa volta, all’apertura delle buste (prevista per le ore 16.00 del 4 marzo, alle 12.00 invece l’ultimo termine per presentare le offerte) si materializzino concretamente una o più proposte per consentire la prosecuzione del campionato dei rossazzurri e, soprattutto, la possibilità di salvare il titolo sportivo (oltre che il professionismo).
Catania, dal silenzio al rumore
Rispetto alla prima asta, andata deserta lo scorso 11 febbraio in un contesto caratterizzato da un assordante silenzio, non si può certo dire che questi ultimi giorni non si stiano rivelando decisamente più concitati. Tra indiscrezioni, interviste, comunicati ufficiali e apparizioni pubbliche, il “rumore” prodotto è stato certamente più corposo: per dire però che poi questo si tradurrà , concretamente, in solide proposte d’acquisto per rilevare il ramo sportivo del Catania, naturalmente ce ne passa.
Progetti, non avventure
Dal silenzio al rumore, la nostra “linea” non è cambiata: abbiamo scelto di conservare lo stesso approccio. Catania, riteniamo, non abbia bisogno di passerelle mediatiche o di comunicati al vetriolo né, tantomeno, di ritorni al passato che risulterebbero sgraditi oltre che inopportuni: ecco perché di tutto questo, abbiamo scelto di non trattare. Dopo anni di delusioni, fumo negli occhi e prospettive mai realizzatesi nel concreto, questa piazza ha bisogno di serietà , tanto nel modo di comunicare quanto nella maniera di agire. Che significa, intanto, presentare un’offerta entro le ore 12.00 del 4 marzo, ma che significa, anche, delineare un progetto all’altezza – solido economicamente e strutturato nella sua visione – e non, di certo, prodursi in strampalate avventure.
L’esempio dal Catania
L’esempio di ciò che va fatto e di come va fatto…arriva dal Catania stesso. Sì perché la squadra di Baldini ha dimostrato come dalle macerie si possa costruire, con la forza delle idee e l’amore in ciò che si fa. E perché talvolta, proprio nei momenti più complicati, si trovano energie che neppure si pensava di possedere. Dopo la prima asta, e la conseguente sconfitta con il Picerno, il Catania ha conquistato, tra Juve Stabia e Virtus Francavilla, sei punti nel giro di quattro giorni, infilando, inoltre, due clean sheet consecutivi: dato, quest’ultimo, mai accaduto in stagione. Quando il crollo, dato il contesto societario, sembrava quasi prossimo, i rossazzurri hanno dato l’ennesima dimostrazione: nulla è perduto, finché si crede in ciò che si fa. E finché lo si fa bene.
“Una storia da salvare, nuove pagine da scrivere“, recitava lo striscione esposto in Curva Nord sabato scorso in occasione di Catania-Virtus Francavilla. L’augurio è che la prima, di queste pagine, possa venire scritta proprio il 4 marzo. E che, gli autori, ne siano all’altezza.
Giornalista pubblicista dal 2018. Negli anni ha maturato esperienze con molteplici mezzi di comunicazione, dal web e radio fino alla televisione e ai più moderni strumenti social, trattando soprattutto di sport con un’attenzione particolare rivolta al Calcio Catania e al territorio etneo.