Il Catania delude, ma si salva: scampato l’ennesimo K.O. interno

Il Catania delude, ma si salva: scampato l'ennesimo K.O. interno

Il Catania ha compiuto un netto passo indietro. Per i rossazzurri la partita contro il Latina ha rappresentato una netta involuzione, in termini di gioco e idee. A scongiurare la terza sconfitta interna stagionale ci hanno pensato Klavs Bethers, con delle straordinarie parate, e Cosimo Chiricò, con un goal nel finale di gara. Una rete che però non cancella la brutta prestazione offerta dagli uomini di Tabbiani al Massimino.

Andamemento lento

Lenta e macchinosa. Sono questi gli aggettivi perfetti per descrivere la manovra offensiva del Catania. I rossazzurri hanno impiegato troppo tempo per arrivare ai limiti dell’area avversaria e quando è accaduto hanno concluso poco in porta. Il possesso palla, fondamentale per il credo tattico di Tabbiani, è risultato sterile ed inefficace. La squadra è apparsa dunque senza idee, quasi rassegnata nell’accettare l’andamento del match.

Sulle gambe

Occoreva maggiore dinamismo. Il Catania doveva essere più veloce sia in fase di costruzione, accelerando la circolazione del pallone, che quando la sfera era in possesso degli avversari. I rossazzurri sono apparsi invece sulle gambe: nessun duello vinto nell’uno contro uno e scontri sulle seconde palle persi. Forse una maggiore condizione e un pizzico di personalità in più, permetterebbe agli etnei di migliorare questi aspetti.

Talento tra i pali

Nota positiva in casa rossazzurra è stata l’ottima prestazione di Klavs Bethers. Il portierino lettone non sta facendo rimpiangere in alcun modo l’assenza forzata di Alessandro Livieri. Le sue prodezze evitano al Catania di andare K.O. , tenendo vive le speranze per il pareggio arrivato nel finale. Giocatore in netta crescita, il classe 2003 può rappresentare una sicurezza per gli etnei tra i pali per questa stagione e forse anche per gli anni a venire.

Ricerca di equilibrio

Quando non si può vincere è meglio non perdere. Si tratta di un vecchio, semplice e mai banale concetto calcistico. Tuttavia quindici minuti di reazione, una rete ed un legno colpito, l’ennesimo, non bastano ad una squadra che vuole lottare per il vertice del campionato. Occorre continuità, di prestazione e risultati, per poter ambire al primato. Tocca a mister Tabbiani l’arduo compito di far crescere questa squadra e trovare il giusto equilibrio. Il lavoro da fare è tanto.

Credits: Francesco Girone

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