La luce è spenta. Il Catania da Rimini in poi è in caduta libera. Al Donato Curcio i rossazzurri disputano l’ennesima partita inconsistente incassando, come logica conseguenza, la decima sconfitta stagionale. Basta un solo goal per mettere in scacco Chiricò e compagni, totalmente incapaci di reagire allo svantaggio.
Senza identitÃ
Questa squadra non ha un’ anima. La duttilità sta diventando un’arma a doppio taglio: si inizia con il 4-2-3-1, per poi passare al 4-2-4 e finire con il 3-4-1-2. Un vero e proprio frullatore di moduli e idee, capace solo di creare confusione nei calciatori i campo. Il risultato è una netta involuzione dal punto di vista del gioco. Lucarelli appare ancora in cerca dell’abito giusto per la sua squadra, ma dopo un cambiamento radicale come quello visto a Gennaio, pochi concetti, semplici e consolidati, forse risulterebbero più utili.
Calciatori impalpabili
Non si salva praticamente nessuno tra i calciatori in campo. Sia vecchi che nuovi appaiono completamente incapaci e inermi verso la disastrosa condizione generale. Cosimo Chiricò finalmente tornato nel suo ruolo prediletto, non fa in alcun modo la differenza. Andres Tello è ancora fuori dai radar del gioco, oltre a sbagliare nel primo tempo un rigore in movimento. Ma per occasioni fallite al momento sul gradino più alto del podio c’è Rocco Costantino. Il numero 9 continua a sprecare occasioni su occasioni, che alla lunga pesano nell’economia generale dei risultati della squadra etnea.
La luce nella tempesta
L’unico barlume di speranza è Alessio Castellini. Il numero 27, dall’inizio della stagione non sbaglia un colpo. Anche contro il Picerno, con la fascia da capitano al braccio, è l’unico ad onorare la maglia. Da vero leader non cerca alibi “dobbiamo solo rimboccarci le manicheâ€, dichiara nel post partita. Il difensore etneo avrebbe anche meritato la rete sul finale, con quella bella parabola su punizione terminata sul fondo, sfiorando l’incrocio.
Situazione preoccupante
Così proprio non va. Questa squadra ha la maledetta necessità di trovare la propria identità . La classifica è preoccupante: il Catania è a tre punti dai play off, ma pericolosamente a più sette dai play out. Il rischio è di sprofondare in un vortice davvero pericoloso. Il paradosso è che in realtà la stagione è aperta, anche per risvolti positivi. Giocando così però difficilmente si riusciranno a cogliere quelle poche opportunità a disposizione della squadra di Lucarelli.
Studente universitario e giornalista pubblicista.
Dopo aver mosso i primi passi nella redazione di Unica Sport, collaboro ora con la testata “La Tecnica della Scuola”. Amo il calcio e lo sport in generale e sono pronto a mettermi in gioco con la redazione di CityZone.