Mai banale, mai una risposta scontata. Sempre molto concreto non solo in campo ma anche nelle interviste. Durante il corso della puntata numero 62 di CiTy Zone Live ha parlato ai nostri microfoni Andrea Russotto, che ha trattato diversi temi riguardanti l’attualità rossazzurra e non solo.
Volevamo vincere ma il pareggio è il risultato giusto
Quella contro il Lamezia è stata una partita complicata, il maltempo ci ha messo il suo appesantendo il campo. Non ha permesso ad entrambe le squadra di esprimere un bel calcio, gara equilibrata; resta il rammarico perché avevamo la sensazione di poter vincere, l’avevamo sbloccata e non era semplice. Purtroppo loro hanno trovato il gol con un tiro da lontano e va bene così, alla fine il pareggio è il risultato più giusto. Il punto ce lo teniamo stretto perché ci permette di lasciare invariato il vantaggio in classifica. Questa è una squadra che in 12 partite ha fatto 10 vittorie e 2 pareggi quindi non mi sento di parlare di occasione sfumata, anzi… Questo è un gruppo che sta facendo qualcosa di importante che magari per molti sembra qualcosa di scontato ma non lo è, nel calcio di scontato non c’è nulla.
Rosa folta, competizione sana
Capiamo quanto sia complicato per il mister fare le scelte dell’undici iniziale vista l’ampiezza della rosa, noi la formazione ufficiale la conosciamo la domenica quando arriviamo allo stadio. Prima vediamo le condizioni del campo, poi rientriamo negli spogliatoi ed il mister ci comunica la formazione. Star fuori è difficile, inutile girarci attorno, è normale che sia così. Tutti vorremmo partire dall’inizio però questo è un gruppo sano, la competizione ci fa bene anche durante gli allenamenti. Ad inizio anno sapevamo a cosa andavamo incontro, sapevamo che il Catania avrebbe costruito una squadra fortissima, forse è andato anche oltre le nostre aspettative( ride ). La nostra più grande forza è il gruppo, questo è un gruppo che non si risparmia, a prescindere da chi parte dall’inizio, tutti vogliamo essere protagonisti e per questo poi spesso chi entra dalla panchina risulta determinante. Avere così tanti giocatori forti disposti al sacrificio e ad unire i propri intenti per l’obiettivo finale mettendo davanti il Noi all’Io, è la nostra arma migliore.
Non sarei mai andato via da Catania
Io non sarei mai andato via da qui, parlo di 5-6 anni fa e mi venne imposto dalla società . Questo lo dico a prescindere dal legame che ho creato qui con la mia famiglia. Spero di poter rimanere il più possibile e di poter essere utile a questa causa. Mi sento un ragazzo fortunato a far parte di questo gruppo e questa società . Catania ormai è la mia seconda casa. Amo questa città in tutte le sue bellezze e in tutte le sue imperfezioni. In cosa sono migliorato rispetto al passato? L’aspetto mentale. Forse oggi con questa mentalità , se potessi tornare indietro, tanti errori non li avrei commessi.
Quella semifinale play off persa col Siena. Questo attacco è più forte
È rimasta nella mente di tanti, non la dimenticheremo mai. Io non la dimenticherò da giocatore e penso anche molto tifosi. È stato difficile, secondo me quell’anno noi avevamo qualcosa in più anche rispetto al Lecce che poi vinse il campionato. Quella partita fu un grande dispiacere, peccato per l’infortunio. Si, penso proprio che questo è il reparto offensivo più forte in cui ho giocato da quando sono a Catania. Ci sono stati tantissimi giocatori forti con cui ho condiviso questa maglia, però forse per caratteristiche e per quantità di attaccanti importanti probabilmente questo è l’attacco più forte. Tra la C e la D c’è una bella differenza, sicuramente in Lega Pro le squadra sono più organizzate a livello tattico soprattutto nel reparto arretrato. Oltre al discorso degli under che non esiste, per qualità ritmo ed intensità esiste tanta differenza.
Under in gamba
Forchignone mi ricorda me da giovane perché vorrebbe spaccare il mondo, ha un carattere fumantino ma non in senso negativo, io ero come lui perché volevo ottenere il massimo. Lui ha grandi qualità e solo lavorando potrà crescere tanto e diventare un grande calciatore. Non ha bisogno di suggerimenti a livello tecnico, ha una gamba importante, gli suggerirei di lavorare molto sull’aspetto mentale: non sentirsi mai appagato, mai realizzato e di continuare a lavorare sempre a testa bassa. Io nella mia carriera inizialmente non ho fatto la gavetta quindi ho avuto tutto e subito, lui invece la sta facendo e questo percorso sono sicuro che lo porterà a crescere tanto. Abbiamo tanti giovani in gamba, da Castellini a Bethers passando per Vitale, devo dire che la società ha fatto un gran bel lavoro.
Impressionato dal Presidente
La semplicità del Presidente Pelligra è impressionante. Ho avuto tanti presidenti nel corso della mia carriera, ma non ho mai visto uomini così tanto umili verso il gruppo di lavoro.
A volte ho visto presidenti addirittura non chiamare neanche per nome i collaboratori dello staff o della squadra, invece lui ha una grandissima umiltà , lo vedo quando ci parla, quando ci saluta stringendoci la mano ad uno ad uno, dal dottore al magazziniere al fisioterapista. Poi ha questa fame di vittoria, di migliorarsi e di conseguenza migliorare tutte le persone che lavorano nel Catania giorno dopo giorno. È impressionante anche quanta dedizione ci mette; è un uomo che comunque nel suo mondo si è affermato in modo importante e nonostante ciò ha ancora grande voglia di crescere e mettersi in discussione.
Problema delle infrastrutture e degli impianti sportivi a Catania
Per questa società la cosa più difficile secondo me è stata quella di trovare degli impianti sportivi adatti, assicurando alla squadra il luogo dove potersi allenare. Siccome conosco la realtà di Catania, bisognerebbe pensare a ciò che si ha e a come aiutare la società . Nonostante la difficoltà logistiche visto che Ragalna non è proprio vicinissima, penso che comunque avere un centro dove poterci allenare anche a livello atletico, ricordandoci dove eravamo solo qualche mese fa è un traguardo importante della società . Penso che Catania debba aiutare il Catania nella figura del suo Presidente e della dirigenza perché non è giusto che ci si prenda solo la parte bella e non si dia ciò merita questa persona che ha speso soldi, ha investito, ha creduto e ha rischiato nel Catania. Bisogna riconoscerglielo come hanno fatto i tifosi abbonandosi in massa, la città deve diventare un tutt’uno con il club. Le istituzioni di Catania devono aiutare il Catania.
Fortemente affascinato dal mondo delle curve e delle tifoserie in generale, fermamente convinto che il giornalismo debba essere assoluto portatore di verità , compreso quello sportivo.