Per la seconda volta l’asta per acquisire il ramo d’azienda sportivo della fallita spa Calcio Catania, è andata deserta.
Difficile prevedere adesso cosa accadrà , tuttavia lunedì 7 Marzo (termine dell’esercizio provvisorio) potrebbe essere game over. Prorogare l’esercizio provvisorio fino al termine del campionato senza la liquidità necessaria nelle casse è impresa ardua per i curatori fallimentari. A loro l’ultima parola.
Anche l’ipotesi di una terza asta, vista l’assenza di interesse, sembra di difficile realizzazione a meno di novità nelle prossime ore. Insomma, la bella vittoria del Massimino contro il Monterosi potrebbe rappresentare l’ultima partita della stagione. Chapeau per questo gruppo che fino all’ultimo sta onorando la maglia ed il campionato.
Catania rischia di restare senza calcio
Ma torniamo alle amarissime riflessioni…
Si rischia di perdere definitivamente il calcio a Catania. Il professionismo dopo ieri, appare già un miraggio.
Svanisce una storia immensa, almeno sulla carta, di certo non sul cuore di chi ha vissuto anni di emozioni splendide, sia di soddisfazioni ad altissimo livello, sia di sconfitte in campi polverosi. La passione ed il viscerale legame dei catanesi per il Catania subisce uno schiaffo morale devastante dinnanzi all’assenza totale di imprenditori seri disposti ad investire. Attenzione però…Non fallisce solo il Catania calcio, si tratta di fallimento su tutti i fronti.
Fallimento delle professionalità . Fallimento delle istituzioni locali e fallimento dell’imprenditoria catanese, che si era già mostrata ampiamente inadeguata nel recente passato. Rimane l’amore della tifoseria, legame dall’inestimabile valore che adesso vacilla pericolosamente. Una storia intrisa di senso d’appartenenza, un romanzo lungo 75 anni a tinte rossazzurre preso a sberle.
Ciò che è stato, rimane scolpito nella memoria e nel cuore dei catanesi veri, non quelli della convenienza, non quelli delle grandi occasioni. Dal “Clamoroso al Cibali†di Sandro Ciotti che riecheggerà nei secoli, alla matricola perduta, sudata e macchiata del sangue di chi amava davvero questo Catania. E a tal proposito, il destino è stato beffardo nel giorno del ventiseiesimo anniversario della morte del Presidentissimo Angelo Massimino.
Ed in questo maledetto 4 Marzo non è stata risparmiata neanche la ciliegina sulla torta, epilogo di una lenta, sofferta ed annunciata morte.
Catania: spazio alle riflessioni, non agli sciacalli
Eh si, perché non siamo riusciti neanche a far morire con dignità il Calcio Catania. Sarebbe servito il silenzio, sarebbero servite le tristi e razionali riflessioni come cornice dell’amarezza della tifoseria. Ed invece no… Fino all’ultimo minuto, fino all’ultimo secondo si è deciso di calpestare 75 anni di gloriosissima storia dando spazio allo sciacallo di turno, facendo da cassa di risonanza mediatica a tale soggetto, come se il suo passato con le società di calcio non fosse già abbastanza chiaro.
Nessun microfono, nessuna telecamera per “i Manenti di turnoâ€. Con tutto il rispetto signori, Catania non è Latina e non è nemmeno Rieti e soprattutto non vediamo anelli al naso dei tifosi etnei. Tra l’altro, con ogni probabilità tale imprenditore romano non mollerà la presa provando a convincere il Tribunale attraverso la cauzione di 125 mila euro che domani dovrebbe essere notificata. Non può essere questa l’esca per persuadere l’opinione pubblica, ne tantomeno il recente comunicato stampa seguito da un progetto intriso di parole aleatorie. Ciò che conta sono i fatti supportati dai soldi e questi purtroppo non si vedono affatto. L’obiettivo, a quanto pare, sarebbe quello di far leva sull’assenza di altri potenziali acquirenti per indurre i curatori fallimentari a consegnare il ramo d’azienda sportivo del Catania.
Come se il baratro non fosse stato già ampiamente raschiato.
La fine di una lunga agonia.
Cala il sipario. Si spengono le luci.
“Catania quanto ti amoâ€.
Credit Foto: Davide Anastasi
Fortemente affascinato dal mondo delle curve e delle tifoserie in generale, fermamente convinto che il giornalismo debba essere assoluto portatore di verità , compreso quello sportivo.
Non si poteva fare una colletta, e dare il ricavato hai curatore,per finire il campionato,può darsi che qualche imprenditore si presentava,ho si poteva fare un’altra asta