Il Catania è bloccato. I rossazzurri sembrano prigionieri di una stagione nata male, da cui non riescono più a fuggire. Al Massimino, nonostante una prova di carattere disputata per tutto il secondo tempo in inferiorità numerica, gli etnei non riescono a battere la Casertana. La partita termina a reti bianche, il pubblico non è soddisfatto e gli uomini di Lucarelli non vedono la luce in fondo al tunnel.
Piccoli passi, poca luciditÃ
Dei passi in avanti ci sono. Dopo un primo tempo soporifero, con lentezza nelle giocate e scelte sbagliate, nella seconda frazione il Catania si esprime meglio. Ottima la reazione della squadra all’espulsione di Stefano Sturaro. Gli etnei forniscono una risposta di grande carattere e solidità . I rossazzurri creano tanto, ma sprecano ancora di più. Emmanuele Cicerelli e Samuel Di Carmine si fanno ipnotizzare da Giacomo Venturi, fallendo delle occasioni cruciali per trovare la vittoria. La sensazione è che gli uomini Lucarelli abbiano quasi paura di andare a rete. Si tratterebbe di una sorta di ansia da prestazione, un blocco mentale che impedisce a Chiricò e compagni di far bene. Un vero peccato, visto che con pizzico di lucidità in più queste partite possono risultare abbordabili.
Problema di testa
Il problema è certamente mentale. Dopo il cambio di allenatori, dirigenti e giocatori il focus della disgraziata stagione del Catania non va più ricercato nell’aspetto tecnico. Si avverte una sorta di ansia nel voler rimediare all’errore. Lo sbaglio di una stagione approcciata male, corretta con una rivoluzione nella rosa a gennaio. Un cambio drastico bisognoso di tempo, proprio l’unica risorsa che non è a disposizione del Catania. La stagione scorre, ma i rossazzurri sembrano proprio all’inizio di un percorso.
Infortuni, arbitri e furbizia
La fortuna non aiuta il Catania. La Dea bendata non deve diventare un alibi, ma è pur vero che ai rossazzurri gira veramente male. Tanti infortuni, molto spesso di natura contusiva e scelte arbitrali discutibili. “Gli errori arbitrali a nostro sfavore cominciano a diventare troppi†dichiara Lucarelli nel post gara. È evidente però che, aldilà della prestazione insufficiente di Gabriele Scatena da Avezzano, alcune situazioni possono essere gestite con maggiore intelligenza. “L’espulsione? Sono stato stupido, mi è mancata un po’ di furbiziaâ€, ammette Stefano Sturaro nel post-gara. Il numero 8, al suo esordio, paga incredibilmente per una serie di ingenuità inspiegabili per un giocatore della sua esperienza.
C’è ancora speranza?
Il pubblico non ci sta. A fine partita quasi tutto lo stadio fischia il Catania e la Nord abbandona lo stadio prima del confronto con la squadra . Una manifestazione di dissenso civile, comprensibile arrivata però nella prima partita nella quale i rossazzurri mostrano maggiore carattere e determinazione. È evidente che al pubblico di Catania non si può rimproverare nulla. Va chiarito però un aspetto a tutta la piazza: questa è una squadra nuova, in totale cantiere aperto. L’obiettivo è cercare l’impresa in questa stagione e, in caso di fallimento, ripartire con sei mesi di vantaggio dalla prossima. Se si parte in quest’ottica, è più facile decidere se continuare a dare fiducia o abbandonare la nave. Chiaramente però a fine stagione, in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo, urgeranno spiegazioni chiare e trasparenti.
Credits: Francesco Girone
Studente universitario e giornalista pubblicista.
Dopo aver mosso i primi passi nella redazione di Unica Sport, collaboro ora con la testata “La Tecnica della Scuola”. Amo il calcio e lo sport in generale e sono pronto a mettermi in gioco con la redazione di CityZone.