4 Marzo 2022 asta Catania Calcio. Vale la pena acquisire la squadra rossazzurra?
Poche ore ci separano dalla vendita telematica con gara asincrona del ramo d’azienda calcistico Calcio Catania S.p.A. fallito lo scorso Dicembre, che si terrà venerdì 4 marzo alle ore 16.00 (alle ore 12.00 scadenza per la presentazione delle offerte). In attesa di sapere cosa si materializzerà, concretamente, in termini di proposte pervenute ai tre curatori fallimentari, ci siamo chiesti: cosa dovrebbe spingere un investitore a puntare sul Catania? Abbiamo messo insieme sette possibili motivazioni.
1 – I tifosi del Catania
La motivazione principale, e non basterebbero le parole, è dettata dalla tifoseria rossazzurra, che rappresenta uno dei bacini d’utenza sportivi più cospicui in termini nazionali. I tifosi del Catania non sono secondi a nessuno per passione, sostegno e partecipazione. Del resto, un attento businessman come Joe Tacopina individuò proprio nel club etneo un possibile affare ed uno dei motivi alla base della sua scelta fu proprio questo.
25 giugno 1983 – 40.000 tifosi Rossazzurri invasero lo stadio Olimpico di Roma
2- Salvezza del titolo sportivo del Catania Calcio
Asta Catania Calcio – Acquistando il ramo d’azienda calcistico del Catania fallito, ci sarebbe la possibilità, successivamente, di ereditare il titolo sportivo della vecchia società, previo riconoscimento dei requisiti necessari da parte della FIGC. Persa la matricola 11700, salvare il titolo sportivo consentirebbe di conservare un patrimonio storico-sportivo della città: ciò avrebbe una valenza fondamentale per la tifoseria, nonostante il necessario cambio di denominazione sociale che arriverebbe con la nuova società, magari con Catania Fc (uno dei nomi più gettonati).
3- Catania in Serie D? Vincere non è scontato…
Oltre a salvaguardare il titolo sportivo, acquisire il ramo d’azienda calcistico del Catania consentirebbe di mantenere il professionismo, e più specificatamente il campionato di Serie C: nessuno, oggi, può sapere con certezza da dove si ripartirebbe qualora l’asta andasse deserta e ogni discorso fosse dunque rinviato alla prossima estate. In ogni caso, dare per scontato che in un anno si possa vincere con scioltezza il campionato di Serie D, o comunque avviare una scalata in tempi rapidissimi, potrebbe rappresentare un grossolano errore di valutazione.
4- Dare continuità al vecchio Calcio Catania 1946
Acquisendo il ramo d’azienda sportivo, si darebbe in un certo senso continuità alla fallita Calcio Catania S.p.A. Il nuovo Catania, ereditando il parco giocatori della vecchia società oltre al diritto a proseguirne il cammino in campionato, nascerebbe mantenendo comunque un legame con quello vecchio, mantenendone una sorta di DNA sportivo: un aspetto da non sottovalutare per buona parte della tifoseria, che lo ritiene anzi fondamentale!
5- Il consenso di tifoseria rossazzurra e opinione pubblica
L’opinione pubblica, oltre che la tifoseria, riconoscerebbe all’eventuale investitore il merito di aver salvato il calcio professionistico della città. Naturalmente, questo da solo non basterebbe: si tratterebbe solo del primo passo, in quanto serietà, competenza e risorse economiche andrebbero verificate e valutate nel lungo periodo. Ma si incomincerebbe, indubbiamente, la nuova avventura con il piede giusto.
6- Priorità su Torre del Grifo con valore immobiliare di circa 60 Milioni?
Non è indicato nell‘oggetto di vendita del bando, ma acquisire il ramo calcistico del Catania fallito potrebbe aprire una via più semplice per ottenere il centro sportivo di Torre del Grifo. Una struttura che ha costi di gestione importanti, è vero, e che probabilmente va riammodernata in qualche aspetto, ma che presenta indubbiamente potenzialità notevoli. Del resto, in anni recenti, è stata scelta come struttura di allenamento da diversi club di Serie A, oltre che stranieri, e dalla Nazionale Under 21. Senza trascurare le attività del centro polifunzionale che può potenzialmente attrarre migliaia di iscritti.
7- Perché Catania (e il Sud) rappresenta una sfida
Catania è una piazza complessa, sicuramente molto esigente, e reduce da anni di delusioni che l’hanno scalfita nel profondo. Quella rossazzurra, rimane, però una tifoseria in grado, come poche in Italia, di premiare chi la onora e porta in alto. Vincere a Catania…non è come vincere da altre parti. E sì, per tutta una serie di motivazioni, investire nel calcio in altre parti d’Italia o d’Europa è forse più funzionale, ma la vera sfida è far bene qui, costruendo una realtà che possa primeggiare in un Sud in questo momento (Napoli a parte) estremamente povero di realtà calcistiche di livello.
Conclusioni finali
Dopo la prima asta, andata deserta, la preoccupazione della tifoseria è aumentata. Si sono rincorse molte voci, troppe (come al solito), ma la verità è che Catania merita molto di più e soprattutto può dare e darà sicuramente tanto a chi si aggiudicherà l’ asta Catania Calcio che, ironia della sorte, è tra l’altro prevista nel giorno del ventiseiesimo anniversario della scomparsa del Presidentissimo Angelo Massimino.