Con il coltello fra i denti. L’attitudine è la stessa, sebbene si competa per obiettivi speculari. Per Saturnia Aci Castello e Pallavolo Sicilia Catania, la stagione ha regalato emozioni e risultati diversi. Da una parte la lotta per la promozione, dall’altra la battaglia per la permanenza nella categoria. In comune il sangue, etneo, carico di orgoglio e passione.
Le difficoltà della Serie A2 hanno investito Rizzotti Design Pallavolo Sicilia come un treno ad alta velocità . Grandi investimenti, qualche dubbio sulla gestione, soprattutto dello spogliatoio. Nonostante alcune scelte societarie a dir poco opinabili, le atlete e lo staff (coach Chiappafreddo in testa) stanno difendendo a spada tratta l’onore della città e i colori.
Poca gloria, ma senz’altro tanto orgoglio. Contro Sigel Marsala nella seconda giornata della poule salvezza purtroppo le etnee hanno dovuto subire l’ira delle locali, formazione che alla vigilia del campionato non era data nemmeno in condizioni di giocarsi la salvezza. Un primo set combattuto e due con poca storia. Sconfitta che pesa notevolmente nell’economia del girone eliminatorio, ma non lede l’animo delle giocatrici biancorossazzurre, a cui non si può dir nulla per impegno. Un impegno innegabile a dispetto delle evidenti difficoltà patite in questa stagione.
Dalle acque torbide della lotta salvezza alla bagarre per arrivare in paradiso. In Serie A3 Saturnia Acicastello non ha deluso, imponendosi agevolmente in trasferta contro Massa Lubrense. Lucconi si conferma top scorer coi suoi 21 punti a referto, ma la grande sorpresa è stato l’impiego da libero dell’unger Maccarrone, schierato da coach Kantor titolare al posto di Zito.
Quello dei castellesi del presidente Pulvirenti è un percorso lineare e ricco di soddisfazioni. Il rush conclusivo della regular season anteporrà i gialloblù contro Aurispa Lecce in casa e contro Modica per il derby dell’ultima giornata al PalaRizza. In proiezione playoff, vincere avrà un valore importante per testa, gambe e morale.
Innamorato di Sport sin da bambino, tra una vittoria di Michael Schumacher, un attacco lungo linea di Nadal ed un tiro a giro di Alessandro Del Piero, matura col tempo il “vizio†di parlare di calcio e comunicare con passione il suo modo di vedere l’attività agonistica.