Avremmo voluto gioire, vivere la soddisfazione per la scongiurata morte del calcio a Catania. Avremmo voluto apprezzare la solidità economica certificata dalle società importanti e accompagnate da bilanci pubblici del nuovo proprietario del Catania.
Avremmo voluto poter dire “finalmente torniamo a parlare solo di calcio giocatoâ€.
Nulla di tutto ciò.
Non ce ne voglia il signor Benedetto Mancini, ma il suo curriculum è tutt’altro che esaltante e di certo non può farci dormire sonni tranquilli. Non vorremmo che tutto questo serva solo a traghettare la squadra fino al termine della stagione per la gioia della Lega, che non può più permettersi di falsare l’ennesimo campionato a causa di un fallimento a stagione in corso.
Senza l’offerta di Mancini sarebbe successo questo, anche perché l’imprenditoria catanese ha fallito prima e si è disinteressata dopo.
Dato oggettivo è che Mancini ha dimostrato di avere una disponibilità di 510mila euro nel patrimonio della società Fc Catania 1946. Tuttavia, rispetto ai costi di gestione e alle prossime scadenze, da qui al 30 giugno ne serviranno molti di più, senza contare i 2 milioni e 850 mila euro da saldare per acquisire il titolo sportivo dalla Figc. Tanti soldi, d’altronde che serviva liquidità immediata per investire sul Catania lo avevamo già detto.
Il problema è che sulle potenzialità economiche di Mancini non vi sono ancora certezze così come non ve ne sono, al di là delle smentite del diretto interessato, sul fatto che in questa avventura dell’imprenditore romano non siano coinvolti, anche solo in via indiretta, altri soggetti.
Della BM Group Financial Project Ltd, con sede in Bulgaria non risultano bilanci pubblici. Si tratta di una società di diritto inglese di cui poco e nulla è possibile sapere.
Ecco perché sorgono parecchi dubbi. Di certo non vorremmo dover tornare a parlare nel mese di giugno di un Catania sull’orlo del precipizio. Non vorremmo neanche che sorgano problemi per l’iscrizione alla stagione 2022/23 soprattutto con l’introduzione varata dal Consiglio Federale dell’indice di liquidità che renderà ancora più complicata l’ammissione ai campionati.
Sarebbe davvero il colpo di grazia per una tifoseria che soffre ormai da troppi anni e che di bocconi amari ne ha dovuti ingoiare fin troppi. Che sia ben chiaro nessuno si metta in testa di giocare con i sentimenti dei tifosi etnei, unico aspetto genuino di questo calcio sempre più malato.
Tempo al tempo, con la forte speranza di essere smentiti dai fatti. Ne saremmo davvero felici.
credit foto: FC Catania 1946